Cosa c’è di più importante di una storia? Le storie sono il nostro pane quotidiano, sono l’acqua che ci disseta, sono le amiche che i fanno compagnia nel viaggio della vita. Anche i negozi vivono di storie, aneddoti, ricordi, pezzi di passato che rivivono e indicano un futuro. Il design può allora diventare uno strumento per dare voce alle storie che danno vita agli spazi. Negli arredamenti per ottici basta guardare ai dettagli, ai pezzi di mobilio, ai singoli elementi, che possono trovare una nuova funzione. Sono materiali vivi che raccontano l’esperienza e la passione, qualcosa di peculiare, di tuo, che ti permettono di distinguerti dalla concorrenza.
Arredamenti per ottici, un ottotipo ci racconta una storia
“Colui che racconta le storie governa il mondo”
Proverbio Hopi
Senza una storia ognuno di noi è solo un nome o un numero, così come un negozio, un indirizzo, una vetrina, tra le tante. Le storie invece danno spessore. Le parole per quanto in apparenza astratte creano qualcosa che prima non c’era.
Il marketing è una questione di percezioni. Compriamo qualcosa perché ci fidiamo di qualcuno, persona o marchio, perché riconosciamo dei valori che ci corrispondono. Apple, Coca-Cola, Mercedez, per citare tra i brand più famosi, hanno successo perché sulle loro spalle si sono depositate come strati innumerevoli delle storie, perché hanno attraversato in modo vittorioso delle crisi, perché sono state scelte da personaggi famosi, perché compaiono in film o romanzi, perché sono parte delle nostre storie personali.
Ed un piccolo negozio di provincia, cos’ha a che fare con le grandi multinazionali? Molto più di quanto immagini, perché è uno spazio vitale che vivendo ha accumulato storie capaci di definire il suo carattere. Ecco allora la storia di un ottotipo, in un piccolo paese del Friuli-Venezia Giulia, vicino al fiume Isonzo.
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C’era una volta uno strano oggetto fatto di lettere, sempre più piccole. Davanti a lui, ad una certa distanza, si sedevano grandi e piccini, mentre un signore con un camice bianco indicava con una bacchetta le lettere che non formavano parole di senso comune. Bisognava chiudere un occhio e poi un altro, cercare di scendere verso il basso leggendo vocali e consonanti. Non tutti riuscivano ad arrivare fino in fondo.
Il signore col camice bianco sapeva bene che ad ogni livello corrispondeva una diversa abilità, di vedere la vita coi propri occhi. Chi avesse avuto dei problemi, sapeva che poteva contare sull’aiuto di quel signore. Grazie ai suoi studi e alla sua esperienza andava a cercare in diversi cassetti un altro strumento, un’invenzione magica, capace di donare nuova vista a chi mancava.
Marta ed Irene, piccole bimbe curiose come tutti i bambini, osservano questi gesti sapienti e di nascosto si divertivano a provare la loro di vista, per vedere quante letterine sarebbero riuscite a leggere.
Questi giochi crescendo divennero passione e voglia di seguire le orme di quel signore, il loro nonno, per aiutare le altre persone a vederci meglio. L’ottotipo, lo strano strumento con le lettere, non serviva più però, i tempi erano cambiati e al suo posto erano arrivate altre invenzioni, più precise e veloci. Buttarlo via o rilegarlo in un angolo di una soffitta? Non se ne parlava proprio, perché era molto più di un oggetto d’antiquariato, era una storia, d’infanzia, che poteva rivivere.
Ecco comparire un’aiutante, una persona creativa, capace di capire il valore di questa storia, di darle nuova vita, di creare un ponte tra il passato e il futuro. La nostra retail designer e architetto Elisabetta Zanella ha deciso di far rivivere l’ottotipo e di dargli una collocazione in quello storico negozio di ottica. In che modo e dove? Come in ogni bella storia che si rispetti, ti suggeriamo di scoprirlo da te, visitando questo negozio.
Cosa ci racconta questa storia e cosa centra nelle soluzioni di arredamenti per ottici?
1. Ogni dettaglio nasconde una storia, che può venire alla luce.
2. Rinnovare un negozio significa dare valore a quello che c’era.
3. Le storie sono ciò che ti distingue davvero.
4. Quando sei capace di ascoltarle e di condividerle, tocchi le emozioni dei clienti.
5. I clienti, anche tu sei cliente di qualcun altro, acquisti in base alle emozioni, molto più di quanto pensi.
6. Il design e l’arredamento sono strumenti per raccontare la tua storia.
7. Raccontarsi fa la differenza. In un mondo saturo di merci, gli esseri umani hanno e avranno sempre bisogno di belle storie.
In un’epoca di grandi e veloci cambiamenti ci è richiesto un passaggio fondamentale, dalla transazione, il valore oggettivo di un prodotto, il suo costo monetario, alla relazione, dove il valore si trova nelle persone e nelle storie che sono capaci di raccontare.