L’arredamento di un negozio di abbigliamento sportivo in una località turistica, come la Val di Fassa, significa dialogare con il territorio, vuol dire confrontarsi con la natura e con la cultura. La ricchezza dei luoghi diventa suggestione che guida l’opera del designer e delle maestranze. Nasce così un negozio unico, capace di differenziarsi.
Tra le tante storie di arredamenti abbiamo scelto quella di un negozio di scarpe e attrezzatura sportiva in Val di Fassa, in Trentino, una realizzazione della nostra designer Luciana. Il perché nasce dalle sue forme, dalle soluzioni adottate, ma soprattutto dalla sua originalità. In un mondo che spinge all’omologazione, il negozio vincente è quello che ha solide radici nel territorio e nella sua tradizione.
Jellici, scarpe e Dolomiti
La storia di questa realizzazione a Moena, centro simbolico della Val di Fassa ha dentro di sé diversi elementi del territorio, i materiali, la mano d’opera, il segno grafico che ricorda le Dolomiti, i monti pallidi che circondano questa vallata in un abbraccio scenografico unico al mondo, la storia locale fatta di uomini e donne che per salire verso quelle cime avevano bisogno di attrezzature forti e tenaci, come i paesaggi a cui andavano incontro.
Jellici è un negozio di scarpe e abbigliamento sportivo pensato proprio per queste montagne sin dal 1938. Nasce però come qualcosa di più di un punto vendita, ma come una vera e propria bottega artigiana, dove si ripara e si crea. Questo elemento artigianale resiste ancora oggi, con un piccolo laboratorio dove uno degli anziani proprietari sistema gli scarponi dei turisti e degli abitanti della valle.
Nel negozio il rapporto con l’ambiente circostante è nelle forma ma anche nella sostanza, nella materia plasmata da artigiani locali, su indicazione di Luciana. L’ambiente interno, il punto vendita, assume così una dimensione unica.
Ha infatti il sentore dei larici, le uniche conifere che prima di perdere le foglie in autunno tingono d’oro i boschi delle Alpi, una pianta robusta, l’unica d’alto fusto a crescere a certe altitudini, perciò materiale da sempre impiegato nella costruzione di ciò che deve durare. Il suo legno è stato impiegato per secoli dalle comunità montane, proprio per questa sua caratteristica, tanto che esistono ancora oggi abitazioni di alcuni secoli con i rivestimenti originali in larice.
Nel negozio troverai anche la pietra che da il nome al patrimonio mondiale dell’umanità che si può scorgere da qui, la dolomia. Pietra calcarea che nasce dai fondali tropicali del mare in cui riposavano le Alpi prima di emergere, è il simbolo di questi luoghi, meta turistica da diversi anni.
Agli elementi della natura, noi di COMIN abbiamo voluto aggiungere solo il metallo, grezzo anche questo, la lamiera nera che conserva tutti i suoi difetti, come fanno la pietra e il larice, che risaltano proprio grazie alla loro imperfezione.
Scale e tradizioni
La scala è quasi sempre un punto dolente di un negozio, una via in salita che il cliente fa fatica a percorrere. Per invitarlo a continuare il suo viaggio, l’idea è stata quella di seguire la naturalità dell’ambiente. Ecco allora un legno caldo con un’estetica che ricorda le forme “tecniche” degli articoli sportivi venduti. Ecco un logo che si nasconde un po’, che non si palesa subito e invita a proseguire.
Ed è un peccato non salire, e continuare a vivere questo negozio radicato nel territorio da oltre ottanta anni, diverse generazioni che si susseguono animando il commercio di Moena e offrendo un servizio a volte unico.
Tra le tante cose che ci hanno stupito, è proprio l’attenzione al cliente. Ognuno di loro è invitato a sedersi per provare le scarpe che vengono allacciate direttamente dai commessi, un gesto semplice ma forte, tramandato dai nonni e dai genitori ai figli che ora hanno voluto creare questo nuovo spazio, più giovanile, ma sempre legato alla tradizione della famiglia e dei luoghi.
L’arredamento di un negozio di abbigliamento sportivo come Jellici è per noi oltre che una sfida, quella di armonizzare le maestranze e le scelte dei materiali, un esempio che ci offre ispirazioni. L’allestimento di un punto vendita non è mai solo un gesto fatto a tavolino, una progettazione calata dall’alto, ma un atto unico, come un lavoro artigiano.
Il design è uno strumento che permette allo spazio di comunicare. Ma cosa ci può raccontare un negozio? Il suo essere nodo all’interno di una rete, un ecosistema dove influisce il territorio in cui vive, come un organismo, modellato dalle tradizioni, dalla natura e dalla cultura, ma soprattutto dalle persone che lo hanno desiderato, che ne hanno fatto il loro investimento. Sono sempre le persone al centro del negozio, individui che si confrontano con altri individui, designer, artigiani, fornitori e clienti.
In questo rapporto costante di scambio c’è il segreto per poter distinguersi, per poter avere successo. Un negozio al cospetto delle Dolomiti ha molto da insegnarci.
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Essere designer per me significa progettare e realizzare ambienti d’effetto capaci di stupire e distinguersi, con un proprio stile e un’anima unica che rispecchia il cliente e il suo dna. La cura del dettaglio è un aspetto fondamentale. Per questo motivo svelare al cliente i particolari nascosti del progetto fa sempre la differenza e crea una relazione di fiducia che ci spinge a continuare insieme un percorso di crescita.