I colori sono qualcosa di in apparenza scontato, una sorta di complemento d’arredo che troviamo addossato alle merci, agli espositori, alle pareti ed altri elementi di un negozio e della vita di ogni giorno. Come per tutto ciò che è in apparenza semplice, basta fermarsi un attimo e fare un passo indietro, per iniziare a riflettere su quello che fanno i colori, su cosa possono suscitare, su come possono trasformare luoghi, situazioni e persone.

Parlare dei colori di un negozio è iniziare un piccolo viaggio che noi di COMINshop vogliamo fare insieme a Luisa Camatta, consulente di immagine, docente di moda, sarta e mamma, come ama definirsi. Esperta di abbinamento e di significato dei colori, Luisa ci spiegherà come possiamo influire sull’arredamento utilizzando le scelte cromatiche che più risuonano con la nostra attività e anche con chi siamo.

Cosa significa occuparsi di colori per un negozio?

Il colore è una dimensione dell’esistenza che può essere sperimentata, conosciuta e studiata da varie angolazioni differenti.

Si può parlarne con un taglio fisico come lunghezza d’onda dello spettro luminoso visibile, si può trattarne gli aspetti psicologici attraverso la spiegazione del test dei colori di Max Luscher, si può affrontare dal punto di vista estetico attraverso l’analisi dell’armocromia personale, si può palarne in chiave simbolica attraverso la lettura archetipica dei significati, si può valutarne l’impatto sull’arredamento di uno spazio vivibile e si può studiarne le implicazioni commerciali nel campo della pubblicità e del marketing. E con tutto ciò, ancora non saremmo riusciti a restituire tutta la complessità dell’argomento, tanto è vasto e articolato il mondo dei colori.

colori negozio, ombrello colorato, COMINshop

Quel che è certo è che il colore è emozione.

Solo la vista dei colori ci provoca, molto umanamente, sensazioni e reazioni immediate a livello emotivo, misurabili addirittura a livello fisiologico: significa che la nostra mente e il corpo interagiscono con il colore a vari livelli, dal più superficiale al più profondo.

E se due sostanze interagiscono, si ottiene sempre una trasformazione, in entrambe.

Analogie nell’uso del colore tra arredamento e abbigliamento

Per cominciare questa nostra piccola rassegna sui colori, oggi parliamo delle analogie che corrono tra l’uso del colore nell’arredamento di un negozio e nell’abbigliamento.

Considerando anche il fatto che COMINshop studia l’effetto dei colori all’interno di spazi commerciali (negozi, bar…) che spesso si occupano di moda, in senso stretto o in senso lato, vale la pena capire come questi due mondi abbiano molti più aspetti in comune di quanto si possa pensare.


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Prima analogia: contesto e dress code

  • Nell’edilizia e nell’arredamento il primo dato da considerare è il contesto. Non è prassi comune farlo e gli esempi sono frequenti nel nostro territorio: cubi di cemento e vetro al limitare di un paesaggio di foresta e baite di legno, grattacieli vicino a palazzi storici, chiese futuriste in campagna. Ma la ricerca di armonia vorrebbe che se ne tenesse conto, prima ancora di infondere alla costruzione tutta la propria umana tensione all’autocelebrazione personale.
  • Nell’abbigliamento, ciò che per il territorio dovrebbe essere un buon piano regolatore, è il dress code, cioè quel codice di abbigliamento, spesso non scritto e dunque consuetudinario, che indica cosa sia o non sia adatto alla situazione sociale che si vive. Una sorta di Galateo del buon vestire, che ha principi di fondo condivisibili da una collettività con radici culturali comuni, ma che risente anche dell’evoluzione continua della società.

Seconda analogia: spazio e morfologia fisica

  • Ogni ambiente ha caratteristiche peculiari di forma, ampiezza, altezza e illuminazione naturale. Per pensare a come arredarlo, tali caratteristiche vanno accettate e valorizzate per quello che sono, senza pensare a quello che manca.
  • Lo stesso accade per i corpi umani: perdiamo troppo tempo a focalizzarci sui difetti, che altro non sono che momenti in cui la nostra forma reale si discosta da un modello ideale. Ma chiediamoci: è più interessante lavorare con una forma realmente esistente o con un modello perfetto ma privo di esistenza concreta? Ecco, capovolgere la nostra prospettiva è il primo passo per valorizzare il fisico e spostare il focus su ciò che ha di bello da esprimere il nostro corpo con le sue peculiari caratteristiche naturali.

colori negozio, vestiti colorati appesi, COMINshop

Terza analogia: colori della merce e armocromia

  • Ogni spazio commerciale è pensato per contenere merce di un certo tipo, con caratteristiche già note e una gamma di colori decisa già in fase di scelta del campionario. Di conseguenza i colori dell’ambiente arredato dovrebbero tenere conto della merce, proprio per diventare uno dei tanti strumenti, insieme all’illuminazione, che contribuiscono ad esaltarne le caratteristiche e aumentarne la desiderabilità nel cliente finale.
  • Analogamente, ogni persona ha suoi colori caratteristici, frutto dellla combinazione naturale di fattori genetici, che tendenzialmente non mutano nel tempo di una vita. Per creare un’immagine personale davvero valorizzante, serve tenerne conto, in modo da creare armonia tra quella base e il colore degli abiti che verranno indossati. L’abito deve restare strumento e l’essere umano, con tutta la sua personalità, deve restare il fine. L’analisi dell’armocromia serve proprio a determinare la base naturale e a valorizzarla.

Quarta analogia: personalità del negoziante e stile

  • Nello spazio di un locale troviamo merce in vendita ma troviamo anche, fatalmente, persone. Troviamo clienti che entrano per acquistare e troviamo una persona che in quello spazio passa la maggior parte del suo tempo di veglia cosciente: il titolare dell’esercizio commerciale. Ed è corretto tener conto anche dei suoi gusti, del suo carattere, di tutta la sua personalità quando si arreda lo spazio, affinchè si senta sempre a casa nel suo luogo di lavoro.
  • Allo stesso modo, quando si costruisce un’immagine personale e professionale, non basta cogliere quello che esteticamente può star bene addosso, ma occorre tener conto dell’interiorità, dei valori e dei gusti della persona, affinchè riesca a sentirsi a proprio agio nei suoi panni e possa esprimere appieno il messaggio che vuole dare al mondo.

Questa prima tappa del nostro viaggio nei colori termina qui. Ci rivedremo presto con Luisa per continuare a capire assieme come vivere le emozioni che questi sono in grado di creare, per poter realizzare dei negozi capaci di esprimere quel lato umano che i colori trasmettono. Perché sentimenti, ricordi e ispirazioni sono ciò che ci contraddistingue e ci da forza.


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