Come fare una vetrina di successo capace di attirare l’attenzione del passante, di spingerlo ad entrare nel tuo negozio e di farlo acquistare? In un altro articolo vi ho parlato della mia esperienza a Homi, la fiera dedicata agli stili di vita. In questo voglio approfondire le indicazioni preziose che ho ascoltato in quella fiera, durante un intervento centrato sul neuromarketing. Lo studio di come funziona il nostro cervello, delle nostre emozioni, ci permette infatti di creare delle vetrine capaci di andare a stimolare in modo preciso il cliente. La mappa che ne esce è preziosa per mettere in campo tutta una seria di piccole ma importanti azioni, vediamo quali.

Come fare una vetrina? La prima impressione è quella che conta

Le prime impressioni del cliente si formano già da lontano, quando passeggiando per strada, possiamo essere attratti da forme e colori. La relatrice ci ha presentato l’esempio di Merci, negozio nel cuore di Parigi, in grado di stupire il passante con soluzioni originali, a volte ardite. Ecco allora, una vecchia 500 con il suo rosso acceso, proprio davanti alla vetrina, un oggetto che colpisce e invita la persona a chiedersi cosa ci sarà appena varcata la soglia.

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Foto di Designbest magazine

Densità espositiva

Bastano due secondi per intercettare il potenziale cliente. In quel tempo brevissimo, arrivano al suo cervello una decina di informazioni. Devono essere quelle giuste. Per giocarcele bene bisogna allestire vetrine leggibili, razionali, pulite.

Trucchi per una vetrina efficace

Ecco alcuni trucchi per una vetrina capace di attirare l’attenzione nei pochi secondi a disposizione. Ricorriamo a geometrie, a schemi precisi, allo stesso tempo evitiamo la staticità, creiamo movimento grazie ai colori. Giochiamo con la  ripetizione, perché ripetere lo stesso oggetto, rassicura il cliente che questo sia importante. Stabiliamo un clima di familiarità, inserendo oggetti o immagini come un fiore.

Facciamo risaltare il fattore umano, ad esempio con un volto. Oppure, inseriamo oggetti fuori scala, più grandi del normale, perché stupiscono e attraggono.


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Varcare la soglia. Il neuromarketing dentro il negozio

Bene, siamo riusciti a far entrare un nuovo cliente. Ora, le domande da porsi sono altre e riguardano il layout del negozio: quali sono le zone che funzionano meglio, lo spazio è fluido, permette alle persone di sentirsi libere?

Il potere della luce

L’illuminazione gioca un ruolo fondamentale, perché suscita particolari emozioni. A volte ci si dimentica di quanto sia possibile sviluppare con dei fari disposti nel modo corretto. Delle luci ben studiate possono rassicurare o indurre uno stato di eccitazione positiva. Basta creare dei contrasti tra angoli di maggiore illuminazione e di quiete, che permettono di focalizzare meglio l’attenzione.

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Uno stand della fiera Homi

Un ingresso efficace

Qui, c’è poco da fare, ti giochi il cliente. Lo spazio di entrata nel tuo negozio deve essere il più libero possibile, per far spaziare la vista, per permettere alle persone di cogliere con un solo colpo d’occhio le possibilità che incontrerà. Ricordati di evitare l’effetto “colpetto”, gli spiacevoli urti che avvengono quando lo spazio è congestionato e ci si muove con difficoltà.

Inoltre, è importante disporre in prima linea dei prodotti che ti identificano subito, oggetti che permettono al cliente di riconoscere il tuo stile. Dopo, considera di inserire nelle zone fredde, dove il traffico è meno frequente, oggetti molto grandi, capaci di attrarre l’attenzione.

Questi sono alcuni dei preziosi consigli che mi sono portata a casa da Homi su come fare una vetrina di successo, ma non solo. Sono suggerimenti che già applicavo con i miei clienti. Come sempre, è però necessario prendersi del tempo per ascoltare gli esperti, per avere una visione d’insieme del punto vendita, per cogliere quanto di nuovo si stia facendo nel mondo e di come il mondo dei negozi sia tutt’altro che in declino, anzi.

Più che mai oggi bisogna osare soluzioni originali, per andare in contro ai bisogni reali dei clienti. Chi è capace di distinguersi, diventa punto di riferimento, sviluppa esperienze d’acquisto memorabili che fanno varcare la soglia e generano business.


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