Le persone continuano ad essere affezionate ai negozi fisici. La pandemia ha modificato alcune nostre abitudini di acquisto. Ci ha reso più sensibili alla sicurezza, più inclini a cliccare un pulsante e ricevere a casa un pacchetto in poche ore. Nonostante questo, il negozio continua ad avere il suo fascino. Tutti noi, in quanto esseri umani, abbiamo infatti bisogno di vivere esperienze che coinvolgano i nostri sensi. Di toccare, ascoltare, annusare. Non solo vedere attraverso lo schermo di uno smartphone.
Da questa consapevolezza, già prima dell’arrivo del Covid, molti negozi hanno iniziato a rinnovarsi puntando a rendere l’esperienza di acquisto divertente, sociale e piacevole. Per noi di COMINshop, un’azienda che come motto ha Lo spazio prende vita, è una conferma di ciò in cui abbiamo sempre creduto. Il negozio come ambiente dove vivere esperienze, dove provare emozioni, dove conoscere e conoscersi.
Per questo ti vogliamo parlare del progetto di un negozio di abbigliamento sviluppato dal nostro designer Roberto De Carli in una città della nostra regione, il Friuli Venezia Giulia.
Un ambiente ricercato che ha il sapore di un salotto, di un luogo conviviale. In un momento di crisi per l’abbigliamento, un punto di partenza per guardare al futuro con fiducia.
Ispirazione India. Namasté, un salotto in Friuli
Namasté è il saluto tradizionale indiano, una forma di rispetto pronunciato mentre si portano le mani giunte al petto, sia quando ci si incontra che quando ci si lascia.
L’India e il suo fascino esotico sono stati il punto di inizio per l’ideazione e la progettazione di questo negozio di abbigliamento a Casarsa della Delizia.

A partire dagli arredi del negozio. Per disegnare pannelli e supporti, Roberto si è infatti ispirato alla foresta pluviale, con i suoi intrecci di alberi e liane. Il risultato è un ambiente giovane ma suggestivo ed elegante. L’India – Il paese dei bazar, dei mercati, dove l’acquisto è un rito che richiede tempo e pazienza – è stata anche di ispirazione per quello in cui crediamo di più: l’esperienza in negozio.
In un mondo diventato sempre più veloce, vogliamo promuovere un ritmo di vita più lento. In cui la qualità sia molto più importante della quantità. Il nostro mondo è fatto di negozi dove entrare e, come in questo caso, essere accolti da chi conosce bene ciò che sta vendendo.
Quindi perché – tra una prova e l’altra – non fermarci a sorseggiare un caffè o un tè? Come in quei paesi lontani dove, in segno di ospitalità, si discute di acquisti con una tazza o un bicchiere in mano.
Roberto ha quindi pensato ad un angolo con due poltrone ed un tavolino, proprio vicino ai camerini di prova. Uno spazio confortevole per concedersi una piccola pausa e fare due chiacchiere con il venditore, scegliere in tranquillità quali capi acquistare o dove, chi ci accompagna, può accomodarsi e attendere che concludiamo il nostro shopping.

Non ti è già venuta voglia di visitarlo?
Il negozio come luogo di socializzazione
Che un negozio fosse molto più che un contenitore di merci da vendere l’avevamo capito dopo la crisi del 2008 quando ci siamo chiesti quale fosse il nostro ruolo di designer e produttori.
Il negozio è un ambiente sociale, dove ci rechiamo per toccare con mano, per ricevere consigli, per fare due chiacchiere. È solo il bisogno di un nuovo paio di jeans a spingerci ad uscire di casa per entrare in uno spazio commerciale? No, quello che ci guida è un bisogno umano di interagire, di sentirci accolti e ascoltati, di fare nuove esperienze.
A volte crediamo che per realizzare il negozio del futuro dobbiamo inserire pannelli multimediali, investire in nuove e strabilianti tecnologie, quando invece l’innovazione più grande è quella di guardare ai bisogni dell’essere umano. Alla sua voglia di rilassarsi, di stare bene, di vivere con tutti i cinque sensi.
Un progetto giovane e funzionale come quello di Namasté ci dimostra che basta poco per creare un’esperienza in negozio, per dare vita ad ambienti capaci di conquistare i propri clienti. E fare sì che tornino a trovarci!