Anche quest’anno sono stata a Homi, la fiera dedicata agli stili di vita. Eventi come questi sono per me un’opportunità di conoscere cosa sta succedendo nel mondo del design e dell’arredamento, sono l’occasione di ascoltare esperti di marketing e negozianti parlare del presente ma anche di indicare il futuro dei punti vendita. Tra un curatissimo stand e l’altro ho avuto la possibilità di assistere ad una conferenza che parlava di vetrine per negozi, un importante biglietto da visita che se ben gestito può attrarre nuovi clienti. Il trucco, se vogliamo chiamarlo così, è quello di creare un contatto umano, coinvolgere, di emozionare, di far stare bene le persone, elementi che i siti internet difficilmente riescono a mettere in gioco.

Il web è importante ma va sempre pensato come mezzo e non come fine, come strumento che amplifica il tuo messaggio. Per rendere quest’ultimo più preciso ci viene in aiuto il neuromarketing dandoci preziosi consigli che possono offrire il meritato successo per ogni negozio capace di distinguersi.

Vetrine per negozi, il web come amplificatore

La vetrina smette di essere solo una pubblicità per chi passa per strada, ma diventa racconto nel web, sui social, nel sito o nella scheda di Google My Business. Quando c’è un nuovo allestimento, per una ricorrenza particolare come il Carnevale o per il cambio di stagione, si possono fare foto e video, creare post su Facebook e Instagram, azioni semplici che possono aumentare la visibilità del negozio.

Inoltre, tutto quello che è su internet è facilmente misurabile. Dai post infatti si possono ricavare dati importanti: a quanti è piaciuta la nuova vetrina, l’età di quelle persone, la loro provenienza geografica, l’età e il genere sessuale. Questi elementi sono molto utili per tarare la tua comunicazione e renderla più efficace.


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Il workshop “Nella mente del cliente. Per un nuovo marketing delle emozioni: i tools che creano esperienze di vendita”

Nella mente del cliente, cosa ci dice il neuromarketing riguardo le vetrine per negozi

Gli spunti più interessanti sono arrivati da una relatrice esperta di neuromarketing, quel ramo del marketing che grazie alle neuroscienze ci indica come essere più efficaci per attrarre l’attenzione dei clienti. Sapere come funzioniamo nel profondo ci permette infatti di essere efficaci quando proponiamo dei prodotti. Soprattutto, ci fa capire che il negozio ha un futuro brillante quando smette di essere uno spazio che vende solo oggetti o servizi, ma si trasforma in ambiente vitale, capace di coinvolgere istinti ed emozioni. Perché le persone hanno sempre meno bisogno di cose, hanno bisogno di emozioni!

Cerchiamo di capire allora come funziona il nostro cervello, un organo complesso che ha due velocità. La prima, quella più rapida è legata alle nostra parte più antiche, che reagisce subito davanti ad una luce troppo forte o si rasserena con un’immagine che rilassa. L’altra velocità è quella legata alla parte razionale, che elabora e compara costi. Inutile dire che per avere successo bisogna intervenire sulla prima, quella più istintiva ed emotiva, che se tranquillizzata, abbassa le difese e acquista.

I negozi fisici hanno grandi opportunità, perché possono rispondere al sentimento di paura e desiderio della mancanza. Quando entriamo in un punto vendita potremmo non trovare quello che stiamo cercando e questo ha un risvolto positivo, mentre in un sito web è tutto disponibile fin con troppa facilità.

Parliamo poi dello stress del momento d’acquisto, un aspetto inevitabile che tutti noi proviamo. Per superarlo è bene mettere in campo il dono, di un gadget, di uno sconto, di una particolare attenzione, piccoli dettagli che hanno lo scopo di tranquillizzarci.

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Un allestimento che emoziona. Uno tra i tanti stand di Homi

E per le vetrine, quindi ancora prima che il cliente possa entrare? Basta focalizzarsi solo sul prodotto, meglio portare l’attenzione sulla comunicazione, sul target che vogliamo raggiungere.

Le vetrine per negozi hanno l’obiettivo di abbassare le resistenze, di agire sui nostri istinti e sulle nostre emozioni. La prima impressione è quella che conta! Già da lontano si creano emozioni decisive che diventano decisioni razionali: entro o non entro, acquisto o non acquisto.

La parte iniziale del percorso di acquisto, insieme a quella finale, è quella che più rimane nella memoria. Bisogna infatti tenere conto che il 20% delle informazioni capaci di fissarsi sono stimoli del momento, mentre il resto, l’80%, è un’elaborazione di esperienze e ricordi passati. Cerchiamo quindi di dare una buona impressione subito perché questa si fisserà nella memoria diventando una serie di ricordi piacevoli, che molto probabilmente condivideremo con altre persone, generando passaparola.

Sembra scontato, ma la vista è l’organo di senso principale. E la memoria è fatta soprattutto di immagini. La vetrina deve avere quindi un’insegna chiara, leggibile, che valorizza l’identità del proprio brand. La tua personalità deve essere ben chiara anche dopo, quando il cliente entra e la ritrova nel packaging e nei gadget.

Per ora voglio concludere qui per non riempirti la testa di troppi concetti. Il workshop è stato molto interessante ed è proseguito fornendo altri preziosi consigli pratici per delle vetrine per negozi capaci di emozionare e quindi di far aumentare le vendite. Seguici nel nostro blog per scoprire cos’altro ho imparato!


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